R67 – FIDUCIA, DIFFIDENZA, PRUDENZA
>fidarsi o meno della verità, dei ragionamenti, dei consigli altrui<
Gian Franco Dettori – lu02lug2018
La fiducia è un “sentimento di sicurezza che deriva dal confidare in qualcuno o in qualcosa [+ in]”. In riferimento alla comunicazione, la fiducia può assumere tre significati diversi:
(1) fiducia nei contenuti che vengono comunicati, che sono considerati veri o almeno abbastanza affidabili,
(2) fiducia nelle interpretazioni che vengono proposte, i cui ragionamenti sono considerati coerenti e validi,
(3) fiducia nei consigli che sono dati, intesi come delle soluzioni funzionali per superare delle difficoltà, per risolvere dei problemi o per raggiungere degli obiettivi.
Il sentimento contrario alla fiducia è la diffidenza, intesa come “L’esser diffidente, mancanza di fiducia negli altri per timore o sospetto di essere ingannato”, e specularmente alla fiducia anche la diffidenza nella comunicazione può essere di tre tipi:
(1) diffidenza nei contenuti, quando si ritiene che quello che dice una persona sia in parte o del tutto falso,
(2) diffidenza nelle interpretazioni, quando i ragionamenti altrui sono considerati faziosi e incoerenti,
(3) diffidenza nei consigli, quando si ritiene che le soluzioni proposte non siano utili per migliorare la propria situazione.
C’è un parallelismo tra questi tre modi di intendere la fiducia e la diffidenza e i tre modi di essere aperti e ottusi di cui si è parlato (R52).
ERRORI VOLONTARI O MENO. Non sempre chi mente, sragiona o dà consigli sbagliati lo fa apposta. Infatti le bugie, o meglio la falsità più frequenti partono da chi si è fidato erroneamente e in buona fede di fonti inaffidabili, le interpretazioni incoerenti sono più la regola che l’eccezione e il desiderio di dare dei buoni consigli più spesso non è associato al successo delle scelte che ne conseguono. Questo non significa che i bugiardi, i faziosi e i cattivi consiglieri non esistano, qui si è voluto solo sottolineare che a volte bisognerebbe essere diffidenti anche nei confronti di chi desidera il nostro bene e che ha fatto un errore involontario.
LA PRUDENZA. Tenendo conto che le persone che si sopravvalutano senza rendersene conto e in maniera innocente sono molte di più di quelle consapevoli dei propri limiti, e che quindi le informazioni del tutto o in parte sbagliate, le interpretazioni incoerenti e faziose e i consigli sconvenienti più spesso provengono da persone in buona fede, per non farsi ingannare da un eccesso di fiducia mal riposta, il modo più intelligente di porsi prevede una prudenza di base, ovvero “L’atteggiamento cauto ed equilibrato di chi, intuendo la presenza di un pericolo o prevedendo le conseguenze dei suoi atti, si comporta in modo da non correre inutili rischi e da evitare a sé e ad altri qualsiasi possibile danno”.
>Nella consapevolezza che anche chi ci vuole bene può ingannarci senza volerlo, è opportuno mantenere sempre un atteggiamento prudente con chiunque<
Gian Franco Dettori – lu02lug2018
Ordine cronologico
R66 – LA SAGGEZZA E LA SUPERBIA >la consapevolezza limitante e l’ignoranza motivante<
R68 – DALL’APPARENZA ALL’OPINIONE >come intuizione e ragione determinano una interpretazione<
Percorso tematico
R64 – VERITÀ E FUNZIONALITÀ >inganni e autoinganni, funzionali e disfunzionali<
R68 – DALL’APPARENZA ALL’OPINIONE >come intuizione e ragione determinano una interpretazione<
Richiami attinenti
R46 – VARI TIPI DI APPARENZA >fiducia, certezza, incertezza, diffidenza<
R47 – LA DISTRIBUZIONE DELL’APPARENZA >dall’apparenza all’opinione, alla verità, all’apparenza stessa o alla menzogna<
R48 – L’APPARENZA AFFIDABILE >statistica, intuizione e maturità al servizio dell’opinione<
R49 – L’APPARENZA CERTA >la cultura al servizio della verità<
R50 – L’APPARENZA INCERTA >onorare la conoscenza rinunciando a contaminarla<
R51 – L’APPARENZA INGANNEVOLE >l’arroganza di chi crede di sapere e la sapienza di chi sa di non sapere<
R52 – APERTURA E OTTUSITÀ >contenuti, interpretazione, funzionalità<
R53 – LA MODERAZIONE DELL’APERTURA >ingenuità, condizionabilità, utilitarismo<
R61 – LE VERITÀ E LA VERITÀ >soggettività relativa e oggettività assoluta<
R62 – VERITÀ PIÙ O MENO COMPLETE >i due criteri che danno valore a una conoscenza<
R63 – LA VERITÀ PRESUNTA >come spesso contaminiamo le nostre certezze<
R64 – VERITÀ E FUNZIONALITÀ >inganni e autoinganni, funzionali e disfunzionali<
R68 – DALL’APPARENZA ALL’OPINIONE >come intuizione e ragione determinano una interpretazione<
R69 – LA RICERCA DI UN’OPINIONE SEMPLICE >il ruolo dei fatti e della teoria nelle interpretazioni<
R70 – L’APERTURA FUNZIONALE E L’OPINIONE >fatti concreti, teoria coerente e proiezioni favorevoli<