R28 – L’ARROGANTE E L’ARROGANZA
>quando l’ignoranza è nascosta per esigenze emotive<
Gian Franco Dettori – me11apr2018
L’ultimo profilo della distinzione che ho proposto è quello dell’arrogante. Il termine arrogante deriva dal verbo arrogare, che significa “pretendere o attribuirsi qualcosa che non ci è dovuto o che non ci spetterebbe“, il che a livello conoscitivo corrisponde a pretendere di sapere e di avere ragione, sia quando si sostengono fatti o interpretazioni propri non scontati, sia quando si riconosce in un’altra persona o in generale in una fonte una fiducia non proprio meritata. In questo caso la carenza più grave riguarda la consapevolezza (cultura verticale), mentre la conoscenza (cultura orizzontale) può essere sbagliata ma per la legge delle probabilità, quando l’arrogante ha come riferimento una fonte casualmente affidabile, può essere corretta. L’arrogante va d’accordo e giudica positivamente solo chi condivide le sue posizioni, che giuste o sbagliate che siano hanno alla loro base una consapevolezza mediocre. Riconosco un’arroganza gonfiata, di chi ha un’autostima emotiva talmente alta da rimanere cieco di fronte alle dimostrazioni di sbagliare, e una arroganza fanatica, di chi invece ha talmente bisogno di riferimenti emotivi da abboccare acriticamente a qualsiasi persona dovesse apparire convincente.
LE ESIGENZE DELL’ARROGANTE. Alla base dell’arroganza c’è il un desiderio di apparire che trova espressione nell’ostentazione delle proprie certezze, che possono essere create dalla persona, o cercate all’esterno, dalle persone che appaiono emotivamente più convincenti. Se queste persone hanno realmente ragione l’arrogante sostiene posizioni corrette, ma se sono arroganti loro stesse le convinzioni risultano razionalmente insostenibili,
RICONOSCERE E GESTIRE L’ARROGANZA ALTRUI. Mentre quella dell’arrogante gonfiato è una colpa imperdonabile perché può avere effetti devastanti, quella dell’arrogante fanatico è una condanna di cui egli stesso è la prima vittima. Di fronte a queste persone il tentativo gentile di riportarle alla consapevolezza è spesso inutile, per cui o si usa con forza la ragione per richiamarli alla consapevolezza, oppure li si lascia perdere.
>Una colpa imperdonabile o una condanna, da bloccare o da tollerare con rassegnazione<
Gian Franco Dettori – me11apr2018
Ordine cronologico
R27 – L’UMILE E L’UMILTÀ >quando la propria ignoranza è riconosciuta senza ipocrisia<
R29 – CONOSCENZA E COMPETENZA >ignoranti, conoscitori inesperti e conoscitori esperti<
Percorso tematico
R27 – L’UMILE E L’UMILTÀ >quando la propria ignoranza è riconosciuta senza ipocrisia<
R29 – CONOSCENZA E COMPETENZA >ignoranti, conoscitori inesperti e conoscitori esperti<
Richiami attinenti
R5 – 1° RICHIAMO ALLA COERENZA DEL 2018 >una dote facile da pretendere ma difficile da vivere<
R6 – IL MODELLO DI PERSONA COERENTE >un riferimento logico-pragmatico non sempre esemplare<
R21 – IGNORANZA E MALAFEDE >quando l’ignoranza non è una colpa e quando può creare molti guai<
R23 – CULTURA, SAPERE E CONSAPEVOLEZZA >i vari tipi di cultura e il ruolo di educazione, esperienze e persone stimate<
R24 – LA CULTURA E L’IGNORANZA >sapienti, superbi, umili e arroganti<
R25 – IL SAPIENTE E LA SAPIENZA >quando il sapere non è ostentato<
R26 – IL SUPERBO E LA SUPERBIA >quando il sapere da risorsa preziosa monta la testa di chi lo possiede<
R27 – L’UMILE E L’UMILTÀ >quando la propria ignoranza è riconosciuta senza ipocrisia<
R29 – CONOSCENZA E COMPETENZA >ignoranti, conoscitori inesperti e conoscitori esperti<
R30 – LA DITTATURA DELL’IGNORANZA >perché spesso ha successo chi ha poca cultura<
R42 – COMUNICAZIONE, CULTURA, FALSE NOTIZIE E INTERNET >come una risorsa culturale può diventare un limite e come porvi rimedio<
R44 – LA SCIENZA CHIUSA NEL PASSATO E LA SCIENZA APERTA AL FUTURO >il progresso come ricerca di conferme o come apertura alle novità<
R65 – L’ARROGANZA E LA SUPERBIA >l’ignoranza di chi fa credere di saperne e quella di chi pretende la ragione<
R66 – LA SAGGEZZA E LA SUPERBIA >la consapevolezza limitante e l’ignoranza motivante<