R23 – CULTURA, SAPERE E CONSAPEVOLEZZA

>i vari tipi di cultura e il ruolo di educazione, esperienze e persona stimate<

Gian Franco Dettori – me04apr2018


A seconda di quello che si vuole dire, il termine cultura può avere due significati: (1) la cultura quantitativa corrisponde al sapere, cioè alla quantità di conoscenze di una persona, una cultura che può essere definita orizzontale (2) la cultura qualitativa corrisponde invece alla consapevolezza, una misura della qualità del pensiero di chi la possiede, chiamata anche cultura verticale. Così una persona molto colta  quantitativamente ha molte conoscenze, una persona molto colta qualitativamente è invece dotata di una consapevolezza che ne fa una persona saggia, ovvero una persona consapevole. Tra i due tipi di cultura c’è una influenza reciproca per la quale una conoscenza molto vasta dovrebbe dare una buona consapevolezza e la consapevolezza dovrebbe riconoscere il valore delle conoscenze e incoraggiarne un loro aumento.


EDUCAZIONE, ESPERIENZE E ISTRUZIONE. La crescita delle conoscenze e il miglioramento della consapevolezza sono affidate in parte alla famiglia e in parte alle esperienze che ognuno vive, prima di tutto nell’ambiente familiare e sociale, poi anche negli altri ambienti frequentati. Visto che, nonostante le reciproche influenze, è possibile che le due culture, orizzontale e verticale, siano una valida e l’altra no, e che il ruolo della consapevolezza va oltre il riconoscimento del valore delle conoscenze, l’obiettivo prioritario della famiglia e dello Stato dovrebbe essere quello di fare in modo che ogni persona maturi una consapevolezza che le permetta di fare le scelte migliori per il bene suo individuale ma soprattutto per il bene collettivo.


LE PERSONE STIMATE COME ESEMPI NON SEMPRE POSITIVI. Una influenza significativa nel miglioramento della consapevolezza è quella esercitata dalle persone stimate, prime tra tutti i genitori, ma anche altri parenti, campioni sportivi, artisti e a volte anche personaggi politici, di modo tale che la loro consapevolezza più o meno valida è trasmessa alle persone che più le stimano, che in tal modo possono però risentire anche della loro ignoranza.

>La consapevolezza di ogni persona risente positivamente o negativamente della consapevolezza delle persone più stimate<


Gian Franco Dettori – me04apr2018


Ordine cronologico


R22 – UNA VITTORIA DEL CALCIO >gli applausi degli juventini al gol di Cristiano Ronaldo hanno trasformato una sconfitta in una vittoria<

R24 – LA CULTURA E L’IGNORANZA >sapienti, superbi, umili e arroganti<


Percorso tematico


R21 – IGNORANZA E MALAFEDE >quando l’ignoranza non è una colpa e quando può creare molti guai<

R24 – LA CULTURA E L’IGNORANZA >sapienti, superbi, umili e arroganti<


Richiami attinenti


R5 – 1° RICHIAMO ALLA COERENZA DEL 2018 >una dote facile da pretendere ma difficile da vivere<

R6 – IL MODELLO DI PERSONA COERENTE >un riferimento logico-pragmatico non sempre esemplare<

R21 – IGNORANZA E MALAFEDE >quando l’ignoranza non è una colpa e quando può creare molti guai<

R24 – LA CULTURA E L’IGNORANZA >sapienti, superbi, umili e arroganti<

R25 – IL SAPIENTE E LA SAPIENZA >quando il sapere non è ostentato<

R26 – IL SUPERBO E LA SUPERBIA >quando il sapere da risorsa preziosa monta la testa di chi lo possiede<

R27 – L’UMILE E L’UMILTÀ >quando la propria ignoranza è riconosciuta senza ipocrisia<

R28 – L’ARROGANTE E L’ARROGANZA >quando l’ignoranza è nascosta per esigenze emotive<

R29 – CONOSCENZA E COMPETENZA >ignoranti, conoscitori inesperti e conoscitori esperti<

R30 – LA DITTATURA DELL’IGNORANZA >perché spesso ha successo chi ha poca cultura<

R42 – COMUNICAZIONE, CULTURA, FALSE NOTIZIE E INTERNET >come una risorsa culturale può diventare un limite e come porvi rimedio<

R44 – LA SCIENZA CHIUSA NEL PASSATO E LA SCIENZA APERTA AL FUTURO >il progresso come ricerca di conferme o come apertura alle novità<

R65 – L’ARROGANZA E LA SUPERBIA >l’ignoranza di chi fa credere di saperne e quella di chi pretende la ragione<

R66 – LA SAGGEZZA E LA SUPERBIA >la consapevolezza limitante e l’ignoranza motivante<