R11 – LA RAPPRESENTANZA POLITICA

>i tre criteri con cui scegliere da chi farsi rappresentare<

Gian Franco Dettori – me21mar2018


Essendo impossibile coinvolgere tutti nei processi decisionali e gestionali, un gruppo di persone con interessi comuni ha bisogno di uno o più rappresentanti. Questo discorso vale anche nella politica, e solitamente la scelta dei rappresentanti politici spetta al voto popolare. In generale chi vota può scegliere secondo tre criteri: il primo è un criterio identificativo, in cui il votante sceglie un candidato che più gli si avvicina in quando ne condivide per esempio i diritti, le esigenze, i meriti e a volte anche i difetti; il secondo è un criterio emotivo, per cui la preferenza va a chi piace di più per il fascino che suscita e per altre caratteristiche o capacità, a volte senza motivazioni razionali valide; il terzo criterio si basa sulla ragione, un criterio razionale che motiva l’elettore ad appoggiare il politico più serio, oppure quello che stima più per quello che dice che per come lo dice. Ovviamente i tre criteri non si escludono a vicenda ma possono coesistere in una stessa scelta.


UNA POLITICA CON POCA RAGIONE. Una rapida analisi dei politici italiani più in vista degli ultimi anni fa capire che da noi i criteri prioritari delle scelte sono stati soprattutto quello identificativo e quello emotivo, da soli o associati, mentre a giudicare dei risultati il criterio razionale ha avuto poco spazio.


CHI VALE UMILMENTE E CHI CERCA DI FARSI VALERE IMPONENDOSI. Uno dei motivi per i quali noi Italiani non abbiamo politici meritevoli di rappresentarci è legato al fatto che chi lo farebbe più degnamente molto spesso ha già una professionalità e una posizione che ha conquistato meritevolmente e che deve mantenere, e un avvicinamento alla politica impedirebbe di portare avanti un percorso virtuoso che non si intende abbandonare, mentre sono più disponibili a cercare fortuna nella carriera politica altre persone che non hanno altri interessi, magari per trovare in questo mondo le soddisfazioni soprattutto monetarie che per via della loro mediocrità non hanno ottenuto nella vita, da cui una rappresentanza generalmente al di sotto della decenza.

>Mentre chi ci rappresenterebbe meglio ha altri interessi da coltivare, chi fa politica spesso lo fa come ripiego per una vita insoddisfacente<


Gian Franco Dettori – me21mar2018


Ordine cronologico


R10 – IL MODELLO DI POLITICO IDEALE >le doti che dovrebbe avere un buon politico<

R12 – LA TENTAZIONE DI RINNEGARE LE PROPRIE FRAGILI RADICI >un’occasione ghiotta da lasciarsi sfuggire<


Percorso tematico


R10 – IL MODELLO DI POLITICO IDEALE >le doti che dovrebbe avere un buon politico<

R13 – VALERE PER GLI ALTRI O SOLO PER SE STESSI >autorevolezza, autoritarismo, umiltà ed esibizionismo nella politica<


Richiami attinenti


R7 – LA COERENZA POLITICA >l’ideologia prima di tutto<

R8 – LA COERENZA STORICA NELLA POLITICA >la conoscenza del passato al servizio del presente per un futuro migliore<

R9 – L’ESSENZIALE PER UN BUON POLITICO >le due doti che a un buon politico non dovrebbero mai mancare<

R10 – IL MODELLO DI POLITICO IDEALE >le doti che dovrebbe avere un buon politico<

R13 – VALERE PER GLI ALTRI O SOLO PER SE STESSI >autorevolezza, autoritarismo, umiltà ed esibizionismo nella politica<

R14 – POTERE POLITICO E CONSAPEVOLEZZA >come il vissuto di ogni persona condiziona il suo modo di pensare<

R15 – L’ABUSO DELLA FIDUCIA E DELL’IGNORANZA ALTRUI >come vantarsi ridimensionando gli altri<

R16 – IRRESPONSABILITÀ E DEMAGOGIA >come i politici inaffidabili ci prendono in giro<

R17 – L’ABUSO DI UNA DOTE INCOMPLETA >quando l’emozione vola ma senza la ragione cade<

R18 – STRATEGIE E DIPLOMAZIA AL SERVIZIO DEGLI ALTRI O PER SÉ STESSI >la politica che dà e la politica che prende<

R19 – PROFESSIONISTI E POLITICANTI >la politica come servizio o come ripiego<

R20 – IL POLITICO PERFETTO >il profilo ideale di politico che emerge da sette doti<

R45 – L’ARROGANZA POLITICA >il narcisismo e l’avidità dei singoli che bloccano gli interessi collettivi<