R15 – L’ABUSO DELLA FIDUCIA E DELL’IGNORANZA ALTRUI

>come vantarsi ridimensionando gli altri<

Gian Franco Dettori – lu26mar2018


Tra le prassi più consolidate delle campagne elettorali ci sono i comizi, in cui i candidati espongono ai loro elettori potenziali non solo i loro punti programmatici più importanti, ma anche giudizi negativi nei confronti degli avversari, mentre i presenti accettano tutto o quasi tutto applaudendo e incoraggiando ulteriori accuse. In tal senso l’ultima campagna elettorale è stata esemplare, con programmi spesso irrealizzabili uniti a vari tipi di scorrettezze reciproche.


TRE TIPI DI SCORRETTEZZE. L’assenza di una voce che possa rispondere alle versioni proposte dai candidati ai comizi fa sì che essi commettano una serie di scorrettezze verbali che a grandi linee rientrano in tre categorie. Prima di tutto essi possono mentire, negando le responsabilità proprie o caricando agli altri le colpe più varie. Inoltre possono interpretare faziosamente gli operati propri, dipingendoli positivamente, e altrui, associandoli a significati negativi. Infine, un terzo modo con cui i politici sono scorretti con gli avversari consiste nel riferire solo i fatti che confermerebbero le proprie ragioni o che andrebbero contro gli altri, mentre altri fatti contro di loro o a favore degli altri sono omessi.


DALL’IGNORANZA ALLA CONSAPEVOLEZZA. Se i politici si concedono di commettere queste scorrettezze con gli avversari è perché sanno che chi li sente si fida di loro per partito preso, e siccome è impensabile fare appello al buonsenso di chi ama aizzare le folle ignoranti spesso per sentirsi importante, il modo migliore per risolvere questo problema consiste nel lavorare sugli elettori, affinché passimo da una condizione di fiducia cieca e ignorante a un’altra condizione di consapevole diffidenza, il che toglierebbe ai politici il terreno fertile dove le loro parole attecchiscono facilmente, scoraggiandoli dall’esagerare sia con le proposte di difficile realizzazione, sia con le scorrettezze rispetto agli avversari. I primi a doversi sentire coinvolti in questo cambiamento culturale dovrebbero essere i giornalisti, che di fatto sono i principali intermediari tra politici ed elettori.

>Menzogna, faziosità e incompletezza saranno scoraggiati se la fiducia ignorante delle folle e di alcuni giornalisti dovesse essere sostituita da una diffidenza più consapevole<


Gian Franco Dettori – lu26mar2018


Ordine cronologico


R14 – POTERE POLITICO E CONSAPEVOLEZZA >come il vissuto di ogni persona condiziona il suo modo di pensare<

R16 – IRRESPONSABILITÀ E DEMAGOGIA >come i politici inaffidabili ci prendono in giro<


Percorso tematico


R14 – POTERE POLITICO E CONSAPEVOLEZZA >come il vissuto di ogni persona condiziona il suo modo di pensare<

R16 – IRRESPONSABILITÀ E DEMAGOGIA >come i politici inaffidabili ci prendono in giro<


Richiami attinenti


R7 – LA COERENZA POLITICA >l’ideologia prima di tutto<

R8 – LA COERENZA STORICA NELLA POLITICA >la conoscenza del passato al servizio del presente per un futuro migliore<

R9 – L’ESSENZIALE PER UN BUON POLITICO >le due doti che a un buon politico non dovrebbero mai mancare<

R10 – IL MODELLO DI POLITICO IDEALE >le doti che dovrebbe avere un buon politico<

R11 – LA RAPPRESENTANZA POLITICA >i tre criteri con cui scegliere da chi farsi rappresentare<

R13 – VALERE PER GLI ALTRI O SOLO PER SE STESSI >autorevolezza, autoritarismo, umiltà ed esibizionismo nella politica<

R14 – POTERE POLITICO E CONSAPEVOLEZZA >come il vissuto di ogni persona condiziona il suo modo di pensare<

R16 – IRRESPONSABILITÀ E DEMAGOGIA >come i politici inaffidabili ci prendono in giro<

R17 – L’ABUSO DI UNA DOTE INCOMPLETA >quando l’emozione vola ma senza la ragione cade<

R18 – STRATEGIE E DIPLOMAZIA AL SERVIZIO DEGLI ALTRI O PER SÉ STESSI >la politica che dà e la politica che prende<

R19 – PROFESSIONISTI E POLITICANTI >la politica come servizio o come ripiego<

R20 – IL POLITICO PERFETTO >il profilo ideale di politico che emerge da sette doti<

R45 – L’ARROGANZA POLITICA >il narcisismo e l’avidità dei singoli che bloccano gli interessi collettivi<