R19 – PROFESSIONISTI E POLITICANTI

>la politica come servizio o come ripiego<

Gian Franco Dettori – ve30mar2018


Dando uno sguardo alle professioni precedenti o concomitanti dei politici scopriamo che mentre alcuni di essi hanno avuto o hanno uno o più altri lavori, altri oltre alla politica possono aver avuto esperienze professionalmente poco significative o proprio non ne hanno avuto. Questa distinzione è in parte sovrapponibile a quella tra chi intende la politica come un servizio alla collettività, da esercitare mettendo a disposizione degli altri la propria maturità professionale limitatamente agli ambiti di competenza, e chi invece vede nella politica un modo per ottenere una fonte di sostentamento dopo altri impieghi non altrettanto gratificanti o addirittura senza neanche questi.


LA MOTIVAZIONE POLITICA. Anche se è vero che ci sono stati e forse ci sono ancora dei bravi politici che oltre alla politica nella loro vita non hanno fatto altro, è vero anche che se una persona decide di darsi alla politica potendone fare a meno per sostentarsi lo fa con uno spirito diverso rispetto a chi invece lo fa o lo farebbe come unico mestiere, senza saper fare altro, anche perché le competenze di chi è cresciuto nel mondo del lavoro sono mediamente maggiori e migliori di quelle di chi non ha mai lavorato, e anche le motivazioni sono diverse in quanto chi affianca la politica a un altro lavoro può portare le sue capacità al servizio degli altri, chi non sa fare altro per avere successo nella politica deve solo saper parlare, e a volte non sa fare neanche quello.


A CIASCUNO IL SUO SETTORE. Anche se la responsabilità della scelta dei candidati spetta al gruppo dirigente del partito o, in alcuni casi, è affidata a una consultazione popolare, per bloccare sul nascere i tentativi di fare carriera politica da parte di chi ha poche risorse da offrire agli altri e per favorire le elezioni ai posti di responsabilità di uomini e donne qualificati e competenti, ogni candidato dovrebbe associare al suo nome l’ambito in cui dedicherebbe la sua attività, limitando così i suoi eventuali contributi a delle competenze che già ha.

>Per favorire una gestione matura degli interessi collettivi ogni candidato dovrebbe scegliere almeno un ambito di competenza per poi potersi dedicare solo a quello<


Gian Franco Dettori – ve30mar2018


Ordine cronologico


R18 – STRATEGIE E DIPLOMAZIA AL SERVIZIO DEGLI ALTRI O PER SÉ STESSI >la politica che dà e la politica che prende<

R20 – IL POLITICO PERFETTO >il profilo ideale di politico che emerge da sette doti<


Percorso tematico


R18 – STRATEGIE E DIPLOMAZIA AL SERVIZIO DEGLI ALTRI O PER SÉ STESSI >la politica che dà e la politica che prende<

R20 – IL POLITICO PERFETTO >il profilo ideale di politico che emerge da sette doti<


Richiami attinenti


R7 – LA COERENZA POLITICA >l’ideologia prima di tutto<

R8 – LA COERENZA STORICA NELLA POLITICA >la conoscenza del passato al servizio del presente per un futuro migliore<

R9 – L’ESSENZIALE PER UN BUON POLITICO >le due doti che a un buon politico non dovrebbero mai mancare<

R10 – IL MODELLO DI POLITICO IDEALE >le doti che dovrebbe avere un buon politico<

R11 – LA RAPPRESENTANZA POLITICA >i tre criteri con cui scegliere da chi farsi rappresentare<

R13 – VALERE PER GLI ALTRI O SOLO PER SE STESSI >autorevolezza, autoritarismo, umiltà ed esibizionismo nella politica<

R14 – POTERE POLITICO E CONSAPEVOLEZZA >come il vissuto di ogni persona condiziona il suo modo di pensare<

R15 – L’ABUSO DELLA FIDUCIA E DELL’IGNORANZA ALTRUI >come vantarsi ridimensionando gli altri<

R16 – IRRESPONSABILITÀ E DEMAGOGIA >come i politici inaffidabili ci prendono in giro<

R17 – L’ABUSO DI UNA DOTE INCOMPLETA >quando l’emozione vola ma senza la ragione cade<

R18 – STRATEGIE E DIPLOMAZIA AL SERVIZIO DEGLI ALTRI O PER SÉ STESSI >la politica che dà e la politica che prende<

R20 – IL POLITICO PERFETTO >il profilo ideale di politico che emerge da sette doti<

R45 – L’ARROGANZA POLITICA >il narcisismo e l’avidità dei singoli che bloccano gli interessi collettivi<