R10 – IL MODELLO DI POLITICO IDEALE

>le doti che dovrebbe avere un buon politico<

Gian Franco Dettori – ma20mar2018


L’affluenza alle urne per le elezioni del Parlamento della Repubblica italiana è partita, nel 1948, con un 92,23%, è scesa sotto il 90% nel 1983, sotto l’80% nel 2008 e con le recenti elezioni del 2018 ha raggiunto il minimo storico del 72,93%. Questo nonostante i candidati hanno condiviso l’invito al voto rivolto alla popolazione, mentre le loro campagne elettorali sono state caratterizzate da accuse reciproche e proposte di legge che a detta degli esperti sono in gran parte irrealizzabili.


UNA DEGENERAZIONE PROGRESSIVA. Ognuno può dare all’astensione crescente una o più motivazioni, ma per potersi sbilanciare è necessaria una cultura e una preparazione che pochi hanno. In ogni caso è facile associare il calo dei votanti a una diffusa sfiducia nei politici, un sentimento che ha allontanato gli Italiani dalla politica, o meglio che li ha fatti sentire abbandonati da essa. Senza pretesa di completezza, questi motivi potrebbero partire dal fatto che gli Italiani non vedono i candidati come dei loro rappresentanti, non riconoscono in loro l’autorevolezza che dovrebbero avere dei politici seri, li vedono reciprocamente scorretti, inaffidabili, a volte privi di carisma, spesso poco diplomatici o addirittura chiaramente ignoranti.


IL PROFILO DI POLITICO IDEALE. Dall’interpretazione precedente emerge un profilo ideale, un insieme di caratteristiche che dovrebbero appartenere a un buon politico per riconquistare la fiducia degli elettori per sé e per la politica in generale. Prima di tutto il politico deve essere degno rappresentante dei suoi elettori, nel senso che dovrebbe essere portatore dei migliori pregi della società da cui proviene. Poi dovrebbe essere autorevole, il che è possibile quando sono state altre persone ad avergli chiesto di proporsi, senza nessuna imposizione autoritaria. Inoltre dovrebbe essere corretto con gli avversari, affidabile, carismatico sia con gli altri militanti che di fronte al suo elettorato, diplomatico, sia all’interno del partito o della coalizione di cui fa parte, sia nei rapporti con altri partiti o altre coalizioni, e infine dovrebbe essere esperto in una o più discipline, portando le sue risorse al servizio di tutti.

>Le doti che dovrebbe avere un buon politico sono molto lontane dalla nostra realtà attuale<


Gian Franco Dettori – ma20mar2018


Ordine cronologico


R9 – L’ESSENZIALE PER UN BUON POLITICO >le due doti che a un buon politico non dovrebbero mai mancare<

R11 – LA RAPPRESENTANZA POLITICA >i tre criteri con cui scegliere da chi farsi rappresentare<


Percorso tematico


R9 – L’ESSENZIALE PER UN BUON POLITICO >le due doti che a un buon politico non dovrebbero mai mancare<

R11 – LA RAPPRESENTANZA POLITICA >i tre criteri con cui scegliere da chi farsi rappresentare<


Richiami attinenti


R7 – LA COERENZA POLITICA >l’ideologia prima di tutto<

R8 – LA COERENZA STORICA NELLA POLITICA >la conoscenza del passato al servizio del presente per un futuro migliore<

R9 – L’ESSENZIALE PER UN BUON POLITICO >le due doti che a un buon politico non dovrebbero mai mancare<

R11 – LA RAPPRESENTANZA POLITICA >i tre criteri con cui scegliere da chi farsi rappresentare<

R13 – VALERE PER GLI ALTRI O SOLO PER SE STESSI >autorevolezza, autoritarismo, umiltà ed esibizionismo nella politica<

R14 – POTERE POLITICO E CONSAPEVOLEZZA >come il vissuto di ogni persona condiziona il suo modo di pensare<

R15 – L’ABUSO DELLA FIDUCIA E DELL’IGNORANZA ALTRUI >come vantarsi ridimensionando gli altri<

R16 – IRRESPONSABILITÀ E DEMAGOGIA >come i politici inaffidabili ci prendono in giro<

R17 – L’ABUSO DI UNA DOTE INCOMPLETA >quando l’emozione vola ma senza la ragione cade<

R18 – STRATEGIE E DIPLOMAZIA AL SERVIZIO DEGLI ALTRI O PER SÉ STESSI >la politica che dà e la politica che prende<

R19 – PROFESSIONISTI E POLITICANTI >la politica come servizio o come ripiego<

R20 – IL POLITICO PERFETTO >il profilo ideale di politico che emerge da sette doti<

R45 – L’ARROGANZA POLITICA >il narcisismo e l’avidità dei singoli che bloccano gli interessi collettivi<