R37 – UN ESEMPIO DI PESSIMO GIORNALISMO

>le polemiche dopo un articolo di Michele Serra<

Gian Franco Dettori – lu23apr2018

Due giorni fa, sabato 21 aprile, il giornalista Michele Serra, firma di Repubblica, ha scritto, nella sua rubrica “L’amaca”, un articolo critico nei confronti del nostro sistema scolastico, prendendo spunto dai recenti atti di bullismo (R35). Egli, a proposito degli episodi di intimidazione degli alunni contro un professore, ritiene che la situazione sarebbe peggiore negli istituti tecnici e nelle scuole professionali, rispetto ai licei classici o scientifici, perché il livello di educazione e di rispetto delle regole, secondo lui, dipenderebbero dal ceto di provenienza per cui, vista la struttura fortemente classista e conservatrice della nostra società, andrebbero al liceo i figli di quelli che hanno fatto il liceo. L’articolo ha suscitato delle polemiche, prima da parte di quelli che ci hanno riconosciuto un modo di pensare tipico di una certa sinistra, spesso con ironia, poi da parte di chi ha preso le difese del giornalista, le cui parole sarebbero state fraintese.

PIEGARE I FATTI ALLE CONCLUSIONI. Prima di tutto io credo che il primo compito di un buon giornalista dovrebbe essere quello di sintonizzarsi con i suoi lettori, per piacere ma soprattutto per essere utile, e anche se lui voleva intendere qualcosa di diverso ciò che conta non è il modo con cui il suo messaggio è partito ma il modo con cui è stato raccolto. Poi, ciò che mina alla radice quello che ha scritto Michele Serra è che secondo una ricerca Istat di alcuni anni fa (Comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi: Bullismo, periodo di riferimento 2014, data di pubblicazione 15 dicembre 2015) questi atti prevalgono tra gli studenti liceali (19,4%), meno tra quelli degli istituti professionali (18,1%) e tra quelli degli istituti tecnici (16%). Oltre ad aver riportato dati sbagliati il giornalista ha anche fornito una interpretazione molto discutibile del fenomeno, funzionale alle conclusioni che poi ne sono scaturite, invertendo, come spesso succede, un percorso ideale che dovrebbe partire dai dati di fatto per poi procedere con le interpretazioni e finire con le conclusioni.

UNA DOPPIA UTILITÀ. Nonostante tutto credo che l’articolo a modo suo sia stato utile, sia perché le polemiche che ha suscitato hanno sensibilizzato ulteriormente la gente su questa vergogna sociale, sia perché i colleghi che lo hanno difeso si sono dimostrati, per quanto mi riguarda, come più ossequiosi nei suoi confronti che rispettosi dei lettori, il che fa di loro dei giornalisti non proprio esemplari.

>Nella sua negatività l’articolo è stato comunque utile<

Gian Franco Dettori – lu23apr2018

Ordine cronologico

R36 – ESIGENZE, MOTIVAZIONI, LIBERTÀ E BENESSERE >la ricerca dell’equilibrio ottimale<

R38 – UNA SOLA SOLUZIONE VALIDA >come salvare la faccia di fronte all’impasse politica<

Percorso tematico

R35 – MINACCE E OFFESE A UN PROFESSORE >vittime di una società culturalmente malata<

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Richiami attinenti

R3 – IL SIGNIFICATO CHE IO DO ALL’8 MARZO >perché quella che è chiamata festa della donna dovrebbe essere una ricorrenza contro tutte le discriminazioni ingiuste<

R22 – UNA VITTORIA DEL CALCIO >gli applausi degli juventini al gol di Cristiano Ronaldo hanno trasformato una sconfitta in una vittoria<

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R76 – CONOSCENZE COMPLETE, INTERPRETAZIONI COERENTI, FORMAZIONE GRATIFICANTE >da un incontro a Roma con Danilo D’Angelo, Enzo Pennetta e Giulietto Chiesa emerge una scuola che in Italia non mette al centro l’educazione degli studenti<

R77 – L’INFORMAZIONE E LA DIVULGAZIONE PRIMA E DOPO LA RETE >perché l’epoca che stiamo vivendo è un’epoca culturale di passaggio e immatura<