OPINIONI LOGICHE, APERTE E SEMPLICI
come l’apparenza affidabile e la verità oggettiva danno validità alle opinioni

di Gian Franco Dettori

Tra gli spunti del pezzo n. 12 del 2017 c’è il passaggio dalla verità all’opinione, in modo particolare dalla verità completa all’opinione razionale – la prima parte di questo pezzo si occupa delle due componenti dell’opinione, una intuitiva che deriva dall’apparenza e una razionale che deriva dalla verità, sarà chiarita la logica che caratterizza la componente razionale dell’opinione e si spiegherà in che senso l’opinione deve essere aperta – la seconda parte sarà dedicata invece alla semplicità che deve avere l’opinione, una semplicità che la distingue dalla superficialità della posizione n. 1 del riferimento di Pan e dalla complicatezza delle posizione n. 5, il che apre le porte a un altro spunto del pezzo n. 12 del 2017, la differenza tra il pensiero politico di destra e quello di sinistra

Le opinioni hanno due fonti: la prima sono le apparenze (posizione n. 1 del riferimento di Pan), da cui scaturiscono le opinioni intuitive, o meglio, la componente intuitiva delle opinioni; la seconda fonte delle opinioni sono dati di fatto oggettivi (posizione n. 2), cioè delle verità assolute che siano più complete possibile, da cui scaturisce la componente razionale delle opinioni.
La prima componente dell’opinione, che deriva dall’apparenza, è intuitiva, la seconda, che deriva dalla verità, è invece razionale e come tale dipende dalla logica, un tipo di logica diversa da quella che caratterizza il passaggio dall’apparenza alla verità: mentre la logica che parte dall’apparenza potenzialmente ingannevole e conduce alla verità oggettiva è una logica dell’evidenza, cioè una logica scientifica inopinabile e indiscutibile, quindi una logica almeno idealmente assoluta, la logica che dalla verità oggettiva conduce alle opinioni soggettive è una logica dell’interpretazione, quindi una logica relativa e variabile. Al di là della variabilità della logica e delle opinioni che ne derivano, per quanto vi possano essere tanti modi di completare la verità e tanti significati che possono essere dati a una stessa verità, ciò che non deve mai mancare alla logica è la coerenza delle interpretazioni con un quadro teorico astratto di riferimento che le legittimi.
La soggettività della logica interpretativa impedisce a Pan di imporre le sue opinioni come le uniche valide, il che significa ammettere l’esistenza di logiche e di opinioni alternative purché coerenti anch’esse con un quadro teorico di riferimento che non deve mai mancare, altrimenti diventerebbe una logica improvvisata che per definizione è priva di coerenza. L’accettazione di altre interpretazioni logiche coerenti è resa possibile dall’apertura e la loro esclusione è sostenuta invece dall’ottusità. Essere aperti pertanto significa riconoscere e ammettere la validità di opinioni razionali diverse dalle proprie che, per quanto non condivise, per poter essere definite razionali e quindi valide devono necessariamente avere alla loro base una teoria coerente.


1 – Opinione => posizione personale soggettiva che ha due fonti, cioè due punti di partenza, quindi due componenti – 1 – l’apparenza interpretativa affidabile, risultato immediato delle percezioni superficiali (componente intuitiva dell’opinione) – 2 – i dati di fatto oggettivi, assolutamente veri e più completi possibile (componente razionale dell’opinione) – i rapporti tra le due componenti sono tali per cui l’intuizione fornisce una base di partenza data dalle opinioni intuitive, delle opinioni su cui poi la razionalità lavora per negarle, correggerle ma anche per confermarle e per arricchirle di contenuti.
2 – Opinione razionale => la componente razionale delle opinioni, in opposizione alla componente intuitiva (che parte dall’apparenza affidabile), deriva dalla verità completa, cioè da dati di fatto assolutamente veri e relativamente completi che vengono sottoposti a delle interpretazioni logiche intrinsecamente coerenti con una teoria astratta di riferimento.
3 – Logica dell’interpretazione => in generale la logica è data da quei processi, in parte intuitivi ma soprattutto razionali, che date certe premesse ne derivano automaticamente delle conclusioni – mentre la logica scientifica è una logica dell’evidenza inopinabile e assoluta, la logica dell’interpretazione raggiunge delle conclusioni soggettive coerenti con le esperienze passate e con le conoscenze personali, quindi da una teoria che dà forza alle conclusioni stesse – c’è poi la logica dell’improvvisazione, la cui teoria di riferimento è assente o variabile da caso a caso e le cui conclusioni sono pertanto deboli e prive di valore esplicativo.
4 – Coerenza => rispetto a una persona, uniformità tra pensiero, parola e comportamenti che dà forza e valore alla persona stessa – rispetto alle opinioni la coerenza è data da un supporto teorico di riferimento che permette di interpretare i dati di fatto con relativa certezza.
5 – Apertura => considerando il modo con cui Pan si pone nei confronti delle opinioni diverse dalle sue, l’apertura è una dote che permette il riconoscimento della loro validità purché fondata su una teoria di riferimento intrinsecamente coerente – l’ottusità, al contrario, limita i punti di vista di Pan al suo e porta al rifiuto degli altri punti di vista.


Partendo dall’intuizione che deriva dall’apparenza e dai dati di fatto completi della verità che possono negare, correggere, confermare o arricchire le apparenze, Pan crea delle opinioni, che hanno pertanto una componente intuitiva e una componente razionale, ottenuta, quest’ultima, sottoponendo la verità a una logica dell’interpretazione, una logica che a differenza della logica dell’evidenza è soggettiva ma intrinsecamente coerente con un quadro teorico astratto di riferimento – per questo gli stessi fatti possono essere interpretati diversamente a seconda della teoria di riferimento e della logica adottate, il che impone l’accettazione della validità relativa di altre opinioni alternative purché siano anch’esse coerenti con una teoria di riferimento – questa accettazione è resa possibile dall’apertura.


Nella elaborazione coerente delle sue opinioni, in modo particolare delle componente razionale delle opinioni, che è quella più importante, Pan può contare su due canali complementari che devono essere integrati: (1) un primo canale è dato dei fatti osservati e innegabili, (2) l’altro canale da una teoria che a sua volta deriva da conoscenze o da esperienze personali passate. I due canali (i fatti concreti e la teoria astratta) sono complementari ed entrambi necessari in quanto contare solo sui fatti osservati e innegabili può condurre a delle interpretazioni azzardate e scorrette, contare solo sulla teoria astratta pone il rischio di disporre di un quadro teorico rigido che può condurre a conclusioni sganciate dalla realtà.
Mentre la corretta integrazione di fatti e teoria conduce alle opinioni semplici, da un lato l’importanza eccessiva data ai fatti osservati rispetto a una teoria coerente è fonte di opinioni superficiali, dall’altro lato il troppo risalto riconosciuto alla teoria astratta rispetto alla realtà osservata è una caratteristica delle opinioni complicate.
A questo punto è facile trovare una corrispondenza tra le due deviazioni summenzionate con la tradizionale contrapposizione tra pensiero politico di destra e di sinistra: mentre il pensiero politico di destra ha come punto di partenza imprescindibile i fatti concreti, e la sua degenerazione porta verso la superficialità, il pensiero politico di sinistra ha una forte base teorica, una base che nei casi peggiori e più rigidi può arrivare a essere talmente sganciata dalla realtà dei fatti da poter raggiungere alti livelli di complicatezza. Non è un caso che come le critiche degli esponenti politici di sinistra rispetto ai loro omologhi di destra siano incentrate sulla superficialità, le critiche nella direzione opposta sono riferite invece alla complicatezza delle loro posizioni.


6 – Semplicità => nel riferimento di Pan, una caratteristica delle opinioni realistiche, logiche, coerenti e prive di complicazioni, raggiunte come risultato dell’integrazione di ciò che sembra intuitivamente vero (componente intuitiva delle opinioni) con una interpretazione personale rigorosa e coerente di verità oggettive (componente razionale delle opinioni) – le due caratteristiche che deve avere la semplicità sono la logica, in parte intuitiva e in parte razionale, e l’apertura, per cui ciò che è illogico e chiuso non può essere semplice.
7 – Superficialità => nel riferimento di Pan, caratteristica di ciò che appare nell’immediato presente, a prescindere dal confronto con esperienze precedenti, con conoscenze sicure e con altri dati di fatto logicamente innegabili – le due caratteristiche della superficialità sono l’incertezza e l’incompletezza.
8 – Complicatezza => nel riferimento di Pan, caratteristica che, prescindendo dai fatti osservabili o da alcune loro componenti, filtra la realtà attraverso pregiudizi o più in generale attraverso delle teorie precostituite o delle ideologie rigide e limitanti che, pur potendo essere valide in alcuni contesti, in altri sono illogiche, e la loro forzatura di fronte a tale diversità è spesso sostenuta dall’ottusità – le due caratteristiche della complicatezza sono pertanto l’illogicità e l’ottusità.
9 – Pensiero politica di destra => modo di vedere e di interpretare l’uomo, i suoi comportamenti e i fenomeni del mondo che mette in primo piano i fatti certi osservati, permettendo talvolta una comprensione immediata e realistica che però in alcuni casi può indurre in errore per via di una superficialità che non inserisce questi fatti nel contesto più ampio di cui fanno parte – nella degenerazione irrazionale il pensiero di destra è pertanto superficiale, cioè è caratterizzato da incertezza e da incompletezza.
10 – Pensiero politica di sinistra => modo di vedere e di interpretare l’uomo, i suoi comportamenti e i fenomeni del mondo che mette in primo piano una o più teorie che a volte effettivamente sono utili per capire e per fare previsioni, ma altre volte tendono a trascurare particolari più o meno rilevanti dei fatti, potendo cadere in errore per via di una complicatezza che nei casi peggiori nega l’evidenza – nella degenerazione irrazionale il pensiero di sinistra è pertanto complicato, cioè è caratterizzato da illogicità e da ottusità.


Insieme alla logica e all’apertura, l’altra caratteristica che contraddistingue l’opinione razionale è la semplicità, ovvero la sua creazione fondata su fatti concreti indiscutibili che sono interpretati alla luce di una teoria coerente e adeguata rispetto ai fatti stessi – la prevalenza eccessiva dei fatti sulla teoria rende l’opinione superficiale, la prevalenza eccessiva della teoria sui fatti la rende complicata – il pensiero superficiale privo di un supporto teorico sufficiente caratterizza il pensiero politico di destra irrazionale, il pensiero complicato privo di conferme nei fatti appartiene al pensiero politico di sinistra irrazionale.


La scrittura e la correzione di questo pezzo ha richiesto molto più tempo del previsto, un tempo che però era necessario perché considero questo uno dei pezzi più importanti del percorso che sto tracciando in questo blog e ci tenevo che fosse più completo ma anche più chiaro possibile – nel prossimo prezzo parlerò della quarta realtà del riferimento di Pan, la realtà complessa, sede della gestione – nel frattempo sto lavorando per delle pubblicazioni più frequenti coerenti con il modello definito dal riferimento di Pan, cioè delle note che troveranno posto in un’altra parte del mio sito